Terzo articolo dedicato all’analisi delle prime quattro classificate in Serie A, che hanno staccato un biglietto per la Champions dell’anno prossimo.
Oggi analizzeremo l’Inter, attualmente seconda classificata, alle spalle del Milan.
I neroazzurri sono i campioni in carica, la scorsa stagione hanno interrotto il dominio della Juventus, che andava avanti da 9 anni.
La squadra ha perso dei protagonisti importanti rispetto allo scorso campionato. È andato via il tecnico Antonio Conte, rimpiazzato da Simone Inzaghi, e sono partiti due elementi fondamentali, ossia Romelu Lukaku e Achraf Hakimi.
Nonostante queste defezioni, dettate da logiche di equilibrio economico, la compagine interista sta dimostrando tutto il suo valore, rimanendo per molti la favorita, nonostante i due punti di svantaggio.
Oltre ad essere ancora in piena lotta scudetto, il club di Appiano Gentile ha raggiunto la finale di coppa Italia, dove affronterà la Juventus. A testimonianza dell’ottimo lavoro di Inzaghi e dell’elevato livello della rosa.
A questo proposito, possiamo addentrarci nell’analisi dell’organico.
Come per le due squadre precedenti, tutti i giocatori che andremo ad analizzare sono valide scelte per la propria squadra Sorare.
SAMIR HANDANOVIC
Portiere, capitano e bandiera del club. Considerato per anni il miglior portiere della Serie A, da un paio di stagioni è oggetto di critiche, anche esagerate. Si avvia verso il finale della propria carriera, mantenendo comunque una certa importanza.
MILAN SKRINIAR
Il primo dei tre pilastri della difesa. Difensore roccioso e abile nell’uno contro uno, tra i migliori nel ruolo, del nostro campionato. Si mise in mostra con la maglia della Sampdoria, da dove venne prelevato, proprio dall’Inter.
STAFAN DE VRIJ
Arrivato dalla Lazio, gioca da anni a livelli elevati, unendo esperienza e qualità. Penalizzato da qualche problema muscolare di troppo nel corso della sua carriera. Questa stagione è stata particolarmente complicata per lui, fornendo prestazioni non all’altezza dei suoi standard. Contratto in scadenza 2023, potrebbe essere ceduto per monetizzare, ma Inzaghi stravede per lui.
ALESSANDRO BASTONI
Ultimo difensore centrale, che va a completare la linea dei tre. Il giovane centrale italiano, oltre ad essere fondamentale a livello difensivo, è dotato di un gran piede sinistro, che gli permette cambi di gioco e verticalizzazioni precise al millimetro.
Se dovessimo scegliere tra i tre difensori analizzati finora, il profilo di Bastoni è quello che più ci sentiamo di consigliare, per il proprio team su Sorare.
Oltre ad essere ad un livello elevato, la giovane età gli consentirà di sviluppare ulteriormente il suo enorme talento.
DENZEL DUMFRIES
Esterno destro, arrivato a Milano per sostituire Achraf Hakimi, si sta facendo ben volere dal club e dai tifosi. Dopo un inizio in sordina, dove spesso gli è stato preferito Matteo Darmian, si è affermato con il passare del tempo.
Forza fisica e doti atletiche, permettono all’olandese di dominare e svariare su tutta la fascia, partecipando in maniera attiva anche alla fase offensiva.
NICOLÓ BARELLA
Mezzala di quantità e qualità, perno del club e della nazionale, leader tecnico a 25 anni. Corsa, recuperi, assist e gol, Barella è un vero tuttofare del centrocampo.
Pezzo pregiato e su cui l’Inter vorrebbe continuare a puntare, per molto tempo.
Anche in questo caso parliamo di un probabile top, acquistare una sua carta Sorare richiede già un discreto impegno economico, ma siamo certi che il suo valore possa aumentare ancora.
MARCELO BROZOVIC
Regista e schermo davanti alla difesa. Il croato agisce dietro alle quinte, spesso non balza subito all’occhio, ma il suo apporto è fondamentale, forse è l’unico imprescindibile della squadra, motore e cervello. La sua assenza è corrisposta a partite sottotono se non addirittura a punti persi. “Epic Brozo”, così soprannominato dai tifosi, è stato a lungo in trattativa per il rinnovo, essendo in scadenza quest’estate. In questo caso, la vicenda ha avuto un epilogo positivo, il rinnovo è stato ufficializzato poche settimane fa.
HAKAN CAHLANOGLU
Protagonista per diversi anni a Milano, ma con la maglia rossonera. Passato ai nerazzurri la scorsa estate, a parametro zero, si è subito fatto amare dagli interisti con dichiarazione al miele per l’ambiente, scatenando ovviamente l’ira dei tifosi milanisti. Un giocatore molto tecnico, ma dotato anche di grande dinamicità. Le doti sono notevoli, ma penalizzate dalla poca costanza nel rendimento.
IVAN PERISIC
L’esterno croato è una garanzia sulla fascia, votato maggiormente ad offendere rispetto a Dumfries. Dotato di grandi doti tecniche, utilizza entrambi i piedi in egual modo. Sta svolgendo una stagione grandiosa, 7 gol e 6 assist in 32 presenze. Numeri di alto livello, che stanno spingendo la società a grandi sforzi per rinnovargli il contratto, in scadenza a fine stagione.
Da segnalare l’acquisto, durante il mercato invernale, di Robin Gosens, uno dei migliori esterni destri del campionato, al rientro da un brutto guaio muscolare. Ancora poche le apparizioni per lui in questa stagione.
Se Perisic dovesse rimanere, il prossimo anno l’Inter godrebbe di una fascia destra estremamente competitiva.
EDIN DZEKO
36 anni, una vita alla Roma. Arrivato quest’estate con un compito non facile, rimpiazzare Lukaku. Anche se dal punto di vista il numerico il bosniaco ha fatto peggio, è riuscito a compensare con la partecipazione alla manovra di squadra. Anche se dotato di una mole fisica importante, il “cigno di Sarajevo” possiede una gran tecnica, che lo rende un perfetto partner d’attacco.
LAUTARO MARTINEZ
È lui il vero fiore all’occhiello del club, l’attaccante su cui la società punta fortemente. Il classe 1997 non è una prima punta, necessita della presenza di un partner offensivo. Anche per lui, forse, una stagione al di sotto delle aspettative, nonostante i 17 gol e 3 assist, il giocatore argentino è peccato in continuità, assentandosi in momenti importanti.
In ottica Sorare, il suo profilo è di alto livello. Insieme a Barella e Bastoni, Lautaro si candida a diventare ancora più forte e importante, le sue carte Sorare potrebbero, quindi, aumentare di valore, in maniera esponenziale.