Riprendiamo il nostro percorso tra gli estremi difensori della Jupiler Pro League. Quest’oggi, facciamo tappa tra le file del Royale Union Saint-Gilloise con l’analisi di El Belga sul suo blog. L’Union non è una squadra come le altre.
Si tratta di una piccola realtà, che rappresenta un quartiere nei sobborghi di Bruxelles. Una società storica, con 11 titoli in bacheca, ma appartenenti ad un altro calcio, l’ultima vittoria risale al 1935. Di lì in avanti, un lungo viaggio tra le serie minori. Poi la rinascita, tramite un progetto dal carattere cinematografico, la squadra è stata costruita attraverso l’analisi di algoritmi e profili statistici, come nel celebre film “Moneyball”. Una realtà molto particolare, che quest’anno ha assunto i connotati della favola. Infatti, l’Union ha chiuso il campionato primo, e ora sta affrontando i playoff per la vittoria finale, dove, attualmente, ha perso la vetta in favore del Brugge.
Il carattere fantastico della realtà dell’Union sembra non fermarsi qui, anche tra i suoi giocatori possiamo trovare storie particolari. Una di queste riguarda il primo portiere della squadra.
32 anni, contratto in scadenza nel 2023. Probabilmente è stato il miglior portiere del campionato, con 27 reti subite in 33 partite ma con ben 15 clean sheets. Ciò che rende Morris ancora più unico è la sua storia. Un viaggio fatto di sfortuna e occasioni mancante, ma anche di rivincita e determinazione. Cresciuto nelle giovanili dello Standard, non ha mai ricevuto la possibilità di esordire con la prima squadra.
Si trovò svincolato per qualche mese, a soli 21 anni, trovando un’occasione con il Machelen, ma un brutto infortunio lo tenne lontano dai campi per 6 mesi. Rientrato, si contese il posto con Coosemans, giocando per 10 partite di fila, ma un ulteriore infortunio gli fece perdere terreno. La sua avventura al Machelen si concluse nel peggiore dei modi, si infortunò gravemente, di nuovo. Finito il contratto, firmò per un club di terza divisione, riuscendo a mettersi in mostra. Gli fu concessa, così, l’opportunità di approdare all’Union, all’epoca militante in seconda divisione, dove diventò titolare e vinse il campionato.
Senza ombra di dubbio, l’anno prossimo Moris rimarrà il primo portiere.
Nonostante l’età, che non permette investimenti a lungo termine, acquistare una carta Sorare di Moris rappresenta una sicurezza.