Riprendiamo il nostro percorso tra gli estremi difensori della Jupiler Pro League. Quest’oggi, facciamo tappa tra le file del Royale Union Saint-Gilloise con l’analisi di El Belga sul suo blog. L’Union non è una squadra come le altre.
Si tratta di una piccola realtà, che rappresenta un quartiere nei sobborghi di Bruxelles. Una società storica, con 11 titoli in bacheca, ma appartenenti ad un altro calcio, l’ultima vittoria risale al 1935. Di lì in avanti, un lungo viaggio tra le serie minori. Poi la rinascita, tramite un progetto dal carattere cinematografico, la squadra è stata costruita attraverso l’analisi di algoritmi e profili statistici, come nel celebre film “Moneyball”. Una realtà molto particolare, che quest’anno ha assunto i connotati della favola. Infatti, l’Union ha chiuso il campionato primo, e ora sta affrontando i playoff per la vittoria finale, dove, attualmente, ha perso la vetta in favore del Brugge.
Il carattere fantastico della realtà dell’Union sembra non fermarsi qui, anche tra i suoi giocatori possiamo trovare storie particolari. Una di queste riguarda il primo portiere della squadra.
27 anni, contratto in scadenza a fine stagione. È chiaramente il secondo portiere. Non si sa cosa vorrà fare a fine stagione, attualmente non esistono offerte come titolare da altri club della Jupiler. Se volesse un posto da primo portiere, probabilmente dovrebbe unirsi ad un club di seconda divisione. Per cui, è possibile che scelga di rimanere all’Union come gregario, accettando il ruolo marginale.
Come tutti i secondi portieri, dal punto di vista di Sorare non è molto appetibile.